Giovanni Michelucci. I disegni degli ultimi dieci anni
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Edited by Aleardi A., Musumeci N. and Masetti A.
Firenze, 2022; paperback, pp. 240, ill., cm 24x26.
(Architettura).
series: Architettura
ISBN: 88-9280-091-4
- EAN13: 9788892800915
Subject: Urbanism
Languages:
Weight: 1.02 kg
Giovanni Michelucci. I disegni degli ultimi dieci anni è il terzo e ultimo volume del progetto editoriale, avviato nel 2000 dalla Fondazione Giovanni Michelucci nella ricorrenza del decennale della scomparsa dell'architetto, con l'ambizioso proposito di pubblicare l'intera opera grafica michelucciana. "Il disegno è la cosa più importante. Più dell'opera. L'opera terminata può aiutare a vedere se è stato capito il disegno iniziale, perché è tutto lì il segreto." Sono parole di Giovanni Michelucci che fanno capire come mai il corpus dei suoi disegni a mano libera costituisca il patrimonio più autentico della sua creatività e dell'originalità del suo pensiero. Nel corso della sua lunga vita, umana e professionale, li ha realizzati con varie tecniche: a matita, penna e inchiostro, qualche volta ha anche usato il pennello e qualche velatura di acquerello, spesso ha giocato sull'intensità, condensando o rarefacendo i segni. A partire dal primo incarico di questo periodo, un centro sportivo da realizzarsi nella zona di San Giusto (1980-1985), fino ai disegni dei progetti realizzati dopo la scomparsa dell'autore, come il Giardino degli Incontri nel carcere di Sollicciano di Firenze (1986-2005) e il Teatro di Olbia (1990-2000), la presente collezione grafica racconta il processo creativo di importanti studi progettuali affrontati da Michelucci, ormai novantenne, con vivace entusiasmo giovanile e per i quali elabora una rilevante mole di schizzi. Nonostante l'avanzata età, il 'grande vecchio' continua con inesauribile energia ad accettare i numerosi incarichi affidatigli da committenze diverse ma tutte accomunate da un sentimento di stima e fiducia nei confronti del Maestro. L'insieme ci restituisce un'eccezionale documentazione del suo fare architettonico. Per questo la Fondazione Michelucci ha lavorato per renderlo disponibile non solo agli studiosi, ma anche a un pubblico più vasto di appassionati e intenditori.