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Adomnano di Iona. I luoghi santi

Edipuglia

Edited by Guagnano M.
Santo Spirito, 2008; paperback, pp. 280, ill., cm 17x24.
(Quaderni di Invigilata Lucernis. 34).

series: Quaderni di Invigilata Lucernis

ISBN: 88-7228-547-X - EAN13: 9788872285473

Subject: Essays (Art or Architecture)

Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World,1000-1400 (XII-XIV) Middle Ages

Languages:  italian text  

Weight: 0.6 kg


L'attenzione riservata allo studio dei molteplici aspetti della civiltà tardoantica ed altomedievale, trova nel presente lavoro di Maria Guagnano un nuovo contributo, che si incentra su una delle figure più interessanti della latinità cristiana irlandese della fine del VII secolo: Adomnano di Iona. Questi, infatti, autore della Vita Columbae e del De locis sanctis, e nono abate nel monastero che Colomba fondò circa un secolo prima nell'isola di Iona, è un rappresentante significativo di quella schiera di dotti irlandesi che lo storico anglosassone Beda aveva presentato a modello di sapienza, contribuendo a creare l'immagine dell'Irlanda quale faro di cultura in un periodo in cui il Continente, invece, sembrava avviato sulla strada di un'inarrestabile decadenza culturale.
La figura di Adomnano appare, ad un'attenta analisi, contraddistinta da una certa ricchezza e poliedricità, poiché questi non fu soltanto abate, ma anche diplomatico, legislatore, letterato dai più vari interessi: agiografici, teologici, esegetici, liturgici, archeologici, geografici. Gli studiosi moderni hanno riservato maggiore attenzione alla Vita Columbae, sulla quale si è incentrata una nutrita serie di contributi. Tuttavia, l'opera più nota nel Medioevo era proprio il De locis sanctis, che Beda considerava di grande utilità, al punto da trarre da esso un compendio di più agevole lettura per promuoverne l'ampia diffusione. L'interesse rinnovato per il trattato sui luoghi santi si deve anzitutto a P. Geyer e, in tempi più recenti, a T. O'Loughlin, il quale, in particolare, ha evidenziato l'impronta esegetica sottesa alla trattazione dei luoghi protagonisti delle vicende bibliche.
In questo lavoro Maria Guagnano illustra - attraverso una ricca introduzione - come il De locis sanctis non sia semplicemente il resoconto del viaggio che il pellegrino Arculfo compì in Terra Santa alla fine del VII secolo - secondo una tradizione largamente diffusa già nei secoli precedenti - ma si riveli opera assai complessa: il suo autore, infatti, procede sul duplice binario della tradizione e dell'innovazione, conservando almeno in parte la forma dell'itinerario, ma al tempo stesso riflettendo gli specifici interessi storico-culturali e religiosi del suo ambiente di formazione. Il De locis, quindi, è specchio dell'erudizione dell'abate, prodotto della sua abilità esegetica e didattica, riflesso di una visione teologica complessa, strumento di formazione morale e sociale per i suoi fruitori.
L'A. ci presenta qui la prima traduzione italiana moderna del De locis, in cui la stretta aderenza al testo latino riproduce i principali aspetti stilistici, in taluni casi contrassegnati da asprezze e tortuosit à, conservando tuttavia una certa fluidità espositiva. La versione italiana è corredata da puntuali note esegetiche di carattere prevalentemente storico, letterario e linguistico. In esse, infatti, l 'A. fornisce i dati essenziali relativi ai monumenti citati, ma soprattutto sottolinea la ripresa dalle fonti e le modalit à con cui queste concorrono a determinare la trama compositiva del testo. Vengono altres ì evidenziati anche i paralleli tematici con opere che affrontano il medesimo argomento e, inoltre, si forniscono delucidazioni in merito a questioni inerenti la funzionalit à stilistica del periodare dell'abate di Iona e la specificità della sua lingua.
Questo di Maria Guagnano costituisce un importante contributo sulla personalità e sull'arte di Adomnano, religioso poliedrico e con una formazione culturale saldamente fondata sui Padri, personaggio significativo nella storia dell'Irlanda altomedievale in quanto rappresentante dei diversi interessi che egli riuscì ad esprimere e a coltivare.

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