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Vincenzo Balsamo. Tracce Universali. ARTE. Gennaio 2008

Editoriale Giorgio Mondadori

Massa Marittima, Palazzo dell'Abbondanza, January 18 - February 24, 2008.
Milano, 2008; paperback, pp. 69, b/w and col. ill., cm 13x19.

Subject: Monographs (Painting and Drawing)

Period: 1960- Contemporary Period

Places: No Place

Languages:  italian text  

Weight: 0.14 kg


Dal 18 gennaio sino al 24 febbraio a Palazzo dell'Abbondanza di Massa Marittima, si terrà la mostra "Vincenzo Balsamo. Tracce universali", a cura di Maurizio Vanni. Esposte 51 opere recenti e 3 grandi dipinti della mostra "Il soffio dell'infinito" per un percorso attraverso l'arte di un grande artista contemporaneo. Di Vincenzo Balsamo nato a Brindisi nel 1935, ma lungamente vissuto tra Roma e il Veneto e attualmente operante a Parigi e Verona, molte sono le mostre nelle sale nazionali ed estere.

Nel suo lungo iter artistico dopo aver indagato in modi differenti luce, materia e superfici, Vincenzo Balsamo è arrivato a creare un complesso sistema di tracce, colori e simboli più o meno comuni attraverso il passaggio dalla rappresentazione di un mondo naturale a quella di un sistema essenziale, fatto di grafismi e semplicità strutturali, dove si esalta la naturale tensione umana ad arrivare all'essenza delle cose. Svincolatosi da ogni complessità plastica, Balsamo ha dato libero sfogo all'innata propensione umana di semplificare le forme per giungere all'essenza di tutte le cose. Il suo processo di sintesi formale e grafica arriva a costituire un fitto tappeto di segni: un tortuoso sistema visivo paragonabile ad un articolato complesso di parole concepite per trasmettere un messaggio, più o meno consapevole, o semplicemente un'esperienza.
Nelle opere astratte della metà degli anni Settanta, Balsamo propone una sorta di superamento dialettico dei codici espressivi utilizzati fino ad allora: i volumi desunti dalla natura vengono filtrati, sintetizzati, simbiotizzati, contaminati, violati e frammentati attraverso composizioni che esaltano le loro reciproche relazioni. Le ultime creazioni di Balsamo non manifestano invece ciò che è percepibile in natura, ma un qualcosa che viene dalla coscienza profonda e contemplativa che non potrebbe essere mostrato in altri modi. L'orchestrazione segnica a cui Balsamo è approdato trae la sua origine dall'invisibile, dall'inesprimibile: l'opera d'arte si pone così come simbolo esteriore e manifestazione degli archetipi più reconditi dell'uomo aspirando a creare, o recuperare, un linguaggio universale attraverso il quale ognuno di noi può comunicare all'interno di una realtà ultraterrena.

L'arte di Balsamo corrisponde anche a un sublime mezzo di comunicazione. I lavori nuovi risultano essere composizioni istintive che, per interiore necessità, diventano sempre più astratte, schematiche e imprevedibilmente dinamiche. Attraverso tracce universali, Balsamo cerca il cuore delle cose allontanando ogni forma da ogni consueta rappresentazione possibile fino a giungere alla creazione di... concrete non-forme.

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