La caduta degli angeli. The Fall of the Angels
Edizioni dell'Orso
Alessandria, 2012; paperback, pp. 322, cm 17x24.
(Quaderni di studi Indo-mediterranei. 4).
series: Quaderni di studi Indo-mediterranei
ISBN: 88-6274-335-1 - EAN13: 9788862743358
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Weight: 0.6 kg
Secondo una curiosa esegesi, che trova degli addentellati anche in un passo della Commedia (nell'Antinferno, canto III), gli "angeli ignavi", ossia quelli che non si ribellarono a Dio ma pavidamente neppure si schierarono dalla sua parte, furono pure puniti e cacciati dal paradiso;
solo, la loro colpa essendo in qualche modo minore, essi non cadono nel profondo degli inferi, bensì si fermano prima: negli strati intermedi, aerei o terreni, assumendo le fattezze di fate elfi e spiritelli.
Queste figure, che costituiscono se si vuole una seconda categoria di "angeli caduti", sono diffuse in tutte le letterature e le culture popolari europee, e hanno i loro equivalenti nei jinn della tradizione araba e nelle peri di quella persiana (destinate quest'ultime a penetrare nelle letterature europee dell'800). La riflessione ultramillenaria sulla figura dell'angelo caduto nei suoi vari aspetti ci mostra come di volta in volta esso sia stato l'immagine-emblema di un oscuro dramma dei primordi, dietro cui si intravedono immense questioni etico-teologiche (il problema dell'origine e del senso del male); il mitico protagonista di uno straordinario atto di ribellione al "tiranno celeste", che diventerà in certi autori (da Milton a Camus) figura eroica della libertà umana; il simbolo di ogni possibile tentazione o ossessione (si pensi a certi autori del romanticismo francese), e persino del lato oscuro e più incontrollabile dell'anima umana. Ma forse già 'Attar, poeta mistico persiano del XIII secolo, l'aveva intuito quando diceva ai suoi discepoli e lettori: "Sei tu l'Harut di te stesso...".