Venezia e Istanbul in epoca ottomana
Electa Mondadori
Istanbul, Università Sabanci, November 18, 2009 - February 28, 2010.
Edited by Bellingeri G. and Olcer N.
Milano, 2009; bound, pp. 299, col. ill., cm 26x29.
ISBN: 88-370-7250-3
- EAN13: 9788837072506
Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Glass,Numismatics,Photography,Textiles (Tapestries, Carpets, Embroyderies)
Places: Europe,Out of Europe,Venetian,Venice
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Weight: 1.949 kg
"La mostra propone la rappresentazione per immagini della lunghezza e della complessità della storia che accomuna i nostri Paesi, all'interno di quella cornice, straordinaria per varietà e ricchezza, che è il Mediterraneo. Per secoli, Venezia ha rappresentato per l'Europa la Porta d'Oriente, attraverso cui è stato possibile diffondere la conoscenza degli usi e dei costumi dell'Impero Ottomano. Ma è anche vero il contrario: quando la Sublime Porta ha avuto bisogno di rimarcare la sua prossimità con la cultura europea, è a Venezia che ha fatto ricorso. Questo è quello che fece, infatti, Maometto II, il conquistatore di Costantinopoli, quando chiamò alla sua corte il pittore veneziano Gentile Bellini. L'arte e il commercio rappresentarono i pilastri essenziali di questo rapporto fecondo, attraverso il quale con il tempo furono superate le distanze e diminuirono le diffidenze reciproche. Le relazioni non furono sempre pacifiche, come sappiamo. Venezia fece per esempio parte della coalizione di forze europee che inflisse all'Impero Ottomano la prima sconfitta sul suolo europeo, nel 1683. La stessa fine della Repubblica di Venezia, che avvenne nel 1797 con il Trattato di Campoformio, ebbe conseguenze inattese anche sull'Impero Ottomano." Giorgio Napolitano.