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Costantino 313 d. C

Electa Mondadori

Milano, Palazzo Reale, October 25 - March 17, 2012.
Roma, Colosseo, March 27 - September 15, 2013.
COLOSSEO, ANFITEATRO FLAVIO, April 10 - September 15, 2013.
Milano, 2013; paperback, b/w and col. ill., tavv., cm 21,5x27.
(Cataloghi di Mostre).

series: Cataloghi di Mostre

ISBN: 88-370-9565-1 - EAN13: 9788837095659

Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Essays on Ancient Times

Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World

Languages:  italian text  

Weight: 1.605 kg


La mostra, reduce da un grande successo di pubblico a Palazzo Reale di Milano, progettata e ideata dal Museo Diocesano di Milano e curata da Gemma Sena Chiesa e Paolo Biscottini, arriva al Colosseo, arricchita da una sezione interamente dedicata a Roma, curata da Mariarosaria Barbera, soprintendente per i beni archeologici di Roma e protagonista di importanti scoperte legate a Costantino, tra cui nuovi ambienti del settore pubblico del palazzo sessoriano, nell'area di S. Croce in Gerusalemme, e le domus di alti funzionari alla corte dell'imperatrice Elena.

L'iniziativa è promossa e prodotta dal Museo Diocesano di Milano e dalla casa editrice Electa, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma e con l'Università degli Studi di Milano. La mostra è realizzata con il sostegno della Fondazione Bracco, in collaborazione con La Fondazione Aquileia.

L'esposizione celebra l'anniversario dell'eccezionale manifesto di tolleranza religiosa diffuso nel 313 d. C., noto anche come "Editto di Milano", attribuito all'imperatore romano d'Occidente Costantino. Un documento di straordinaria modernità che, riprendendo un editto del 311, dichiarava il Cristianesimo, dopo secoli di persecuzioni, religio licita, inaugurando un periodo di tolleranza religiosa e di grande innovazione politica e culturale. Il rescritto, infatti, recita: Noi, dunque Costantino Augusto e Licinio Augusto abbiamo risolto di accordare ai Cristiani e a tutti gli altri la libertà di seguire la religione che ciascuno crede, affinché la divinità che sta in cielo, qualunque essa sia, a noi e a tutti i nostri sudditi dia pace e prosperità.

Il percorso espositivo si articola in sezioni che approfondiscono, con oltre centosessanta preziosi reperti provenienti da tutta Europa, tematiche storiche, artistiche e religiose dell'epoca costantiniana.

La mostra apre con una galleria dei personaggi della famiglia, intrecciati tra loro da lotte, tradimenti e complotti di corte. La prima sezione, dedicata a Roma, è inaugurata dalla celebre battaglia di Ponte Milvio, con i ritratti dei suoi protagonisti, Massenzio e Costantino. Segue un approfondimento sul Sessorium, la sede imperiale a Roma, in cui risiedeva la madre di Costantino, Elena. In anteprima vengono presentati anche gli straordinari gioielli d'oro, scoperti di recente in una tomba della basilica della via Ardeatina.

La parte centrale della mostra racconta la rivoluzione politica e religiosa scaturita dalla fine delle persecuzioni contro i cristiani, analizzando attraverso ritratti, monete e opere d'arte, anche le tre istituzioni che furono protagoniste dell'età di Costantino: l'esercito, la chiesa e la corte imperiale.
Raffinati manufatti di lusso, appartenuti all'élite dell'impero o destinati alle chiese, testimoniano la progressiva evoluzione del cristianesimo che, da culto lecito privato, acquisisce man mano una dimensione pubblica e ufficiale per divenire infine unica religione dell'Impero.

La mostra si chiude con una sezione dedicata ai monumenti costantiniani di Roma: le residenze, le terme, le basiliche, i mausolei e le loro straordinarie decorazioni. Di alcuni edifici saranno proposte ricostruzioni in computer grafica aggiornate alla luce delle ricerche più recenti. Qui trova spazio anche la presentazione di un'altra scoperta inedita, effettuata nel 2005, sulla Via Laurentina: un tesoretto di quarantanove monete coniate dalle zecche di Roma, Ostia e Aquileia, contenuto in una cassa lignea chiusa proprio nel 313 d.C. Accanto sono esposti i ritrovamenti effettuati in un ambiente adiacente al tesoretto, tra cui la statuina in bronzo di un Lare danzante.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci