Marta Rocher
Electa
Edited by Genovesi E. and Perna R.
Milano, 2024; bound, pp. 256, ill., cm 19x26.
ISBN: 88-9282-645-X
- EAN13: 9788892826458
Subject: Photography
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Weight: 1.01 kg
La prima monografia su Martha Rocher (1920-1990), fotografa viennese trasferitasi a Parigi negli anni cinquanta, poi a Milano nei primi anni sessanta, la cui fisionomia riconosciamo in alcuni scatti privati e negli autoritratti allo specchio. Due decenni di cui la fotografa documenta il fervore del panorama artistico e culturale, come attestano i oltre duecentocinquanta scatti inediti in bianco e nero relativi a questa fase della sua carriera presenti nel volume, selezionati tra le oltre milleseicento stampe conservate nel suo archivio privato. Le immagini rivelano una sorprendente interprete della Parigi degli anni cinquanta e della Milano degli anni sessanta, che ha frequentato realtà vivacissime, al centro della scena dell'arte sperimentale, come la galleria di Iris Clert a Parigi o Il Cavallino di Venezia, e importanti rassegne d'arte come Exposition inteRnatiOnale du Surréalisme E.R.O.S. alla Galerie Daniel Cordier nel 1959, o le edizioni del 1956 e del 1962 della Biennale di Venezia. Rocher è apprezzata da alcuni tra gli artisti più innovativi del secondo Novecento, fra i quali Yves Klein, Jean Tinguely, Hundertwasser, Takis e, tra gli italiani, Emilio Vedova, Gianni Dova, Roberto Crippa, Lucio Del Pezzo. La fotografa li ritrae al lavoro o nei loro atelier, e realizza alcuni scatti emblematici come quelli di Yves Klein, nel suo studio, vestito da judoka o in posa davanti alle sue Antropometrie. Ritrae anche alcuni dei maggiori esponenti delle Avanguardie: Sonia Terk Delaunay, Meret Oppenheim (e la famosa performance Le diner sur la femme nue, 1959), Alberto Giacometti, André Breton, Oskar Kokoschka, Kees van Dongen. I saggi di Elsa Genovesi e Raffaella Perna, illustrati con una selezione di cataloghi e materiali a stampa che documentano la circolazione pubblica delle fotografie, allargano lo sguardo a una ricostruzione più ampia del clima artistico di quegli anni, mentre il testo di Alessandro Nigro approfondisce gli echi e le persistenze del Surrealismo nella poetica di Martha Rocher. Chiude il volume un ricordo biografico di Matteo Motolese.