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Il disegno nell'Arte Italiana dal 1945 al 1975. Da Morandi al Concettuale

Fondazione Bandera per l'Arte

Busto Arsizio, Fondazione Bandera per l'Arte, March 28 - May 30, 2004.
Busto Arsizio, 2004; paperback, pp. 84, b/w ill., b/w plates, cm 23x27.

Subject: Graphic Arts (Prints, Drawings, Engravings, Miniatures)

Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period

Languages:  italian text  

Weight: 0.42 kg


La mostra, che con i suoi 160 disegni, indaga un fondamentale trentennio della storia dell'arte italiana, dal 1945 al 1975, analizza un aspetto assai importante e tutto sommato ancora abbastanza trascurato di questa avvincente storia: il disegno e la produzione su carta. Disegno che può essere progetto, ricerca autonoma, esercitazione e che è da sempre strumento portante per il lavoro degli artisti, espressione fondamentale di buona parte della loro ricerca. Il rapporto dell'artista con il disegno è quanto mai individuale e la rassegna, che ospita più di centocinquanta opere di diverse dimensioni, dimostra che non è possibile operare delle considerazioni generiche o generalizzanti.
Si propone un confronto inedito tra artisti di varia formazione, appartenenti a diverse generazioni, attraversando le principali esperienza dell'arte italiana del periodo in esame. Da Giorgio Morandi a Lucio Fontana, Alberto Burri, Afro e Osvaldo Licini. Dai disegni progettuali degli artisti dell'Arte Povera, da Paolini e Kounellis a Boetti, passando per la straordinaria stagione dell'Arte Concettuale, nella quale gli artisti utilizzano il disegno in fase progettuale e non solo facendolo divenire, talvolta, opera carica di valori autonomi; si pensi in tal senso a Cioni Carpi e Bruno Di Bello. Interessante è anche la parte dedicata alla produzione Pop, da Valerio Adami a Enrico Baj (di cui è documentata anche la stagione nucleare), a Emilio Tadini, senza dimenticare le entusiasmanti esperienze di certo realismo di cui Bepi Romagnoni è stato uno dei protagonisti di spicco.
Progettuale e fondamentale è la posizione occupata dal disegno all'interno di opere di scultura, da Fausto Melotti a Luciano Fabro.
La rassegna, che sarà occasione di studio anche del lavoro di artisti meno conosciuti, ordinata secondo una ripartizione cronologica e tematica, intende mettere a confronto momenti e linguaggi differenti, alternando opere storiche con testimonianze più recenti. Si tratta di una scelta che prevede prestiti provenienti da musei, istituzioni pubbliche e collezioni private, in base ad un criterio che consentirà la presentazione di disegni particolarmente selezionati.

Gli artisti in mostra: Carla Accardi, Valerio Adami, Afro, Vincenzo Agnetti, Franco Angeli, Giovanni Anselmo, Rodolfo Aricò, Enrico Baj, Gianfranco Baruchello, Alighiero Boetti, Alberto Burri, Antonio Calderara, Pier Paolo Calzolari, Giuseppe Capogrossi, Carmelo Cappello, Cioni Carpi, Nicola Carrino, Felice Casorati, Enrico Castellani, Giuseppe Chiari, Gianni Colombo, Joe Colombo, Pietro Consagra, Claudio Costa, Roberto Crippa, Dadamaino, Lucio del Pezzo, Bruno di Bello, Piero Dorazio, Luciano Fabro, Tano Festa, Lucio Fontana, Pinot Gallizio, Giorgio Griffa, Jannis Kounellis, Ketty La Rocca, Osvaldo Licini, Francesco Lo Savio, Fabio Mauri, Gino Meloni, Fausto Melotti, Mario Merz, Giorgio Morandi, Bruno Munari, Hidetoshi Nagasawa, Mario Nigro, Gastone Novelli, Giulio Paolini, Gianfranco Pardi, Claudio Parmiggiani, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Achille Perilli, Michelangelo Pistoletto, Arnaldo Pomodoro, Giò Pomodoro, Concetto Pozzati, Mario Raciti, Carol Rama, Bepi Romagnoni, Mimmo Rotella, Lucio Saffaro, Antonio Sanfilippo, Emilio Scanavino, Mario Schifano, Atanasio Soldati, Giuseppe Spagnulo, Tancredi, Emilio Tadini, Giulio Turcato, Giuseppe Uncini, Grazia Varisco, Emilio Vedova, Luigi Veronesi, Emilio Villa.

La mostra è accompagnata da un catalogo che documenta i vari momenti della mostra e che si propone come strumento di lavoro per quanti vogliono occuparsi di questa fiorente stagione della storia del disegno in Italia.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci