Giuseppe Cavalli fotografie 1936-1961
Roma, Museo di Roma, Palazzo Braschi, April 8 - May 31, 2006.
Edited by Museo di Roma.
Roma, 2006; hardback, pp. 111, b/w ill., b/w plates, cm 23,5x28.
(Arti Visive, Architettura e Urbanistica).
series: Arti Visive, Architettura e Urbanistica
ISBN: 88-492-0986-X
- EAN13: 9788849209860
Subject: Collections,Photography
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
Places: Italy
Languages:
Weight: 0.88 kg
Presentare per la prima volta a Roma l'opera di Giuseppe Cavalli significa rileggere, attraverso le sue immagini, alcune delle pagine più importanti e significative della storia della fotografia italiana. La mostra, che si inserisce nell'ormai consueto e ricco appuntamento annuale del Festival della Fotografia giunto quest'anno alla sua quinta edizione, costituisce motivo di sicuro interesse non soltanto per il pubblico degli appassionati e degli addetti ai lavori, ma anche per quanti vorranno lasciarsi suggestionare da un linguaggio di grande forza evocativa. Tra i maestri indiscussi della moderna fotografia, Cavalli è stato uno degli esponenti più rappresentativi delle ricerche avviate intorno al formalismo e al realismo, tra gli anni Trenta e il dopoguerra. Instancabile promotore di dibattiti e iniziative, nel suo ruolo di sperimentatore e di divulgatore, Cavalli ha rilanciato l'interesse per un uso del mezzo fotografico libero da finalità documentarie, sostenendo le sue idee attraverso un serrato dibattito teorico e numerose iniziative, quali la costituzione dei gruppi "La Bussola"e "MISA", aperti anche alle diverse esperienze di autori stranieri. Importanti sodalizi, tra autori giovani e meno giovani, tra cui Finazzi, Vender, Leiss, Veronesi o Giacomelli e Ferroni, che hanno contribuito, nel panorama della ricerca visiva ed estetica in ambito fotografico, a gettare uno sguardo oltre i confini nazionali. Vicino al fratello gemello, il pittore Emanuele Cavalli, autorevole protagonista della Scuola romana, Giuseppe Cavalli segue un suo percorso personale che, pur nella contiguità, si caratterizza per la piena autonomia con la quale ha inteso emancipare il proprio linguaggio specifico, coniugando forma e realtà fino a raggiungere risultati di straordinario equilibrio. La mostra di Roma, alla quale ha contribuito con generosa partecipazione il figlio Daniele, conferma il grande e consolidato interesse per le iniziative legate alla fotografia e intende contribuire alla conoscenza e al pieno riconoscimento di un artista di livello internazionale le cui opere sono presenti nelle più importanti collezioni pubbliche e private.