Futurismo di carta. Forme dell'avanguardia nei manifesti della Collezione Salce
Edited by Pasqualin E.
Roma, 2023; paperback, pp. 112, ill., cm 24,5x30.
(Arti Visive, Architettura e Urbanistica).
series: Arti Visive, Architettura e Urbanistica
ISBN: 88-492-4700-1
- EAN13: 9788849247008
Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Graphic Arts (Prints, Drawings, Engravings, Miniatures)
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Languages:
Weight: 0.77 kg
Catalogo della mostra aperta a Treviso presso il Museo Nazionale Collezione Salce dal 28 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024. L'arte futurista, declinata nella grafica pubblicitaria, rimane tutt'oggi un settore di nicchia: i dipinti e le sculture sono note e di facile riconoscimento, ma non è ancora così per la parte dedicata alla grafica. Si conoscono soprattutto le opere di Fortunato Depero, massimo esponente e geniale artista del movimento, che ha creato le iconiche immagini dell'Aperitivo Bitter Campari, oppure le straordinarie corse automobilistiche di Federico Seneca, dove la velocità sembra prendere forma sotto i nostri occhi, lasciando lungo le strade una scia di deformazione e di colore. In realtà sono numerosi sono gli artisti che si sono avvicinati per una breve parentesi della propria vita artistica o hanno abbracciato con convinzione e condivisione il movimento futurista, la più vitale delle avanguardie italiane del Novecento. Ed è proprio la grafica della pubblicità l'espressione che più si adatta al linguaggio futurista, dove gli artisti hanno sviluppato un loro linguaggio specifico. Oltre alle opere di Depero, Prampolini, Munari, Cisari, Venna, di Lazzaro, ne sono esempi quelle di Sironi, Dudovich, Seneca, Boccasile, Codognato, Diulgheroff, Xanti Schawinsky, solo per citarne alcuni, che abbracciano un arco di tempo che va dal 1915 al 1940: artisti che hanno fortemente voluto e inventato un'arte della pubblicità che scuotesse il pubblico, che fosse dinamica e audace e che si estendesse ad ogni aspetto della società e della quotidianità. Artisti senza i quali non si sarebbe scritta la storia della pubblicità.