Uscita Pistoia 2004. Ediz. italiana e inglese
Gli Ori
Edited by Daolio R.
Italian and English Text.
Pistoia, 2005; paperback, pp. 104, b/w and col. ill., cm 24x17.
ISBN: 88-7336-178-1 - EAN13: 9788873361787
Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Painting,Sculpture
Period: No Period
Places: No Place
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Weight: 0.34 kg
"Uscita Pistoia - così si legge nella nota ell'Associazione - nata per desiderio di condivisione, arrivata alla terza edizione, si inaugura anche quest'anno con la presentazione, in contemporanea, del catalogo della mostra precedente 2004.
Protagonisti di questa "felice" manifestazione sono tutti gli artisti che fino adesso hanno partecipato e compreso lo spirito dell'invito, con una straordinaria generosità, fatta di insegnamenti, di esempi, di sorprese, di entusiasmo, di sostegno, di incoraggiamento, di meraviglia e tante altre belle cose capitate, difficili da raccontare, ma realmente vissute.
Esperienze straordinarie che hanno modificato in chi le ha condivise, percorsi già apparentemente consolidati, messi in discussione senza negazione delle "vite precedenti", ma visti come grande arricchimento, e opportunità che la vita offre. L'energia che ne è derivata ha permesso il superamento di alcune difficoltà lungo il percorso appena cominciato; difficoltà che non sono mai state superiori alle gioie provate e all'abbondante raccolto".
Il volume, in edizione bilingue (italiano/inglese) presenta schede illustrative delle opere realizzate da artisti quali: Mario Airò, Alessandra Andrini, Chiara Camoni, Gianni Caravaggio, Antonio Catelani, Loris Cecchini, Ingrid Dekker, Satoshi Hirose, Paolo Iacchetti, Kinkaleri, Phillip Lai, Sabrina Mezzaqui, Giovanni Ozzola, Shizuka Yokomizo.
"Due anni fa, presentando la prima edizione di "Uscita Pistoia" - scrive Giovanni Capecchi, Assessore alla Cultura del Comune di Pistoia - ci auguravamo che l'iniziativa, che fin dall'inizio si rivelava un importante momento di incontro e di confronto con i linguaggi dell'arte contemporanea, potesse avere una continuità nel tempo, trasformando una struttura privata (lo studio di Giuseppe Alleruzzo) in un "nodo" significativo all'interno di una rete dell'arte contemporanea che, a livello regionale, si è rafforzata negli ultimi anni e che, sul nostro territorio, può contare su uno spazio pubblico prestigioso come Palazzo Fabroni (che ci auguriamo di riaprire prima possibile) e su uno spazio privato - unico nel suo genere - come la Fattoria di Celle.
A due anni di distanza da quell'autunno del 2003 possiamo dire che l'auspicio di allora è divenuto realtà: non solo "Uscita Pistoia" è una manifestazione giunta alla sua terza edizione ma lo "Spazio A" è anche divenuto la sede di manifestazioni dedicate all'arte contemporanea che si sviluppano nel corso dell'anno, rapportandosi ad una programmazione di eventi su scala regionale e nazionale (e quindi entrando a far parte del progetto regionale "Tra Art") e mettendosi in relazione con ciò che su questo stesso fronte avviene a livello territoriale (da qui il sostegno dato all'iniziativa da parte del Comune di Pistoia, attraverso il patrocinio di Palazzo Fabroni)".
Così descrive l'iniziativa artistica Roberto Daolio: "... n.165 cancello piazzale scala esterna Studio Alleruzzo Sono le ultime indicazioni per raggiungere questo luogo abbastanza inusuale e sorprendente alla periferia di Pistoia. Un cortile-piazzale raccolto dove si affacciano e convivono edifici e attività tra le più diverse e varie. Un vero e proprio microcosmo dal sapore di "fondaco" aperto e circoscritto allo stesso tempo. E non sarà per queste caratteristiche, in fondo piuttosto inconsuete (o forse semplicemente non facili da rintracciare all'interno del contesto urbano) che Giuseppe Alleruzzo ha voluto aprire le porte della sua casa-studio alle "differenze" che sempre l'arte e gli artisti abitano sulla distanza piuttosto che sull'affaccio diretto e scoperto? A considerare la felice continuità del progetto parrebbe proprio di sì.
La seconda edizione di cui si parla, mentre è in preparazione la terza, ha mantenuto e ampliato le premesse degli esordi: sia aprendo oltre l'ambito toscano la partecipazione degli artisti invitati ad inserirsi negli stessi spazi domestici e privati, sia sollecitando l'attitudine all'incontro, allo scambio e alla relazione. Il tutto motivato da una serie di rapporti coltivati per così dire a catena, attraverso la disponibilità e la sensibilità di Alleruzzo nell'intrecciare i suggerimenti degli amici artisti, dei curatori, dei critici. In questo modo l'assunto iniziale non ha dovuto fare i conti con una motivazione pretestuosa e nemmeno con la forzata aderenza ad un tema che non fosse la disponibilità all'ascolto, alla condivisione e forse e non ultima l'empatia con il luogo".