Mattia Corvino e Firenze. Arte e Umanesimo alla Corte del Re di Ungheria
Gruppo Editoriale Giunti
Firenze, Museo Di San Marco, October 10, 2013 - January 6, 2014.
Edited by Farbaky P. and Pócs D.
Firenze, 2013; paperback, pp. 358, b/w and col. ill., tavv., cm 21x29.
(Cataloghi Mostre).
series: Cataloghi Mostre
ISBN: 88-09-78750-1
- EAN13: 9788809787506
Subject: Collectables (Antiquities, Rarities and Oddities),Collections,Decorative Arts (Ceramics, Porcelain, Majolica),Essays (Art or Architecture),Maps, Documents, Old and Rare Books,Painting,Sculpture
Period: 1000-1400 (XII-XIV) Middle Ages,1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Places: Florence
Languages:
Weight: 1.44 kg
Catalogo della mostra: Firenze, Museo di San Marco, Biblioteca di Michelozzo, 10 ottobre 2013-6 gennaio 2014. Nel 2008 il Museo Storico di Budapest ha organizzato a Budapest una grande mostra per il 550° anniversario dell'inizio del regno di Mattia Corvino in Ungheria, che ha aperto, insieme ad altre esposizioni in diverse sedi museali di quella città, nuove e stimolanti prospettive di conoscenza sui rapporti intercorsi tra l'Ungheria e l'Italia già a partire dal Trecento e sulla diffusione dell'Umanesimo in terra ungherese. È nata così l'idea di realizzare a Firenze nel 2013, in cui si celebra l'anno ungherese in Italia, una mostra che sviluppasse il tema del rapporto privilegiato che re Mattia Corvino ebbe con Firenze, con i suoi artisti, i suoi miniatori e tutta la cerchia culturale che gravitava intorno a Lorenzo de' Medici. L'idea è diventata un progetto elaborato congiuntamente da studiosi ungheresi e fiorentini, quali Péter Farbaky, storico dell'arte e vicedirettore del Museo Storico di Budapest, Dániel Pócs, storico dell'arte dell'Istituto di Storia dell'Arte dell'Accademia della Scienza, Eniko Spekner storico e András Végh archeologo, entrambi del Museo Storico di Budapest e di Magnolia Scudieri e Lia Brunori, rispettivamente direttore e vicedirettore del Museo di San Marco, prescelto come sede della mostra. La scelta di San Marco non è casuale, dato il ruolo ricoperto nello sviluppo della cultura umanistica dalla Biblioteca domenicana.