Déserteurs et transfuges dans l'armée romaine à l'époque republicaine. Storia politica costituzionale e militare del mondo antico

Per tutta l'epoca repubblicana disertori e transfughi furono presenti in seno all'esercito romano, nonostante la sua reputazione di eccellenza. Alcuni di loro sono famosi, ma in maggioranza restano anonimi e la loro stessa esistenza, a volte, non è sicura. Essi furono particolarmente numerosi durante la guerra contro Annibale e nel corso dell'ultimo secolo della Repubblica. Questa guerra è infatti un episodio straordinario anche per quanto riguarda tale aspetto. Colpisce anzitutto l'ampiezza del fenomeno, poi il ricorso importante ai falsi transfughi e infine le forme della reazione delle autorità romane. Il primo secolo a.C. fu il secolo delle guerre civili e gli autori antichi hanno mostrato ciò che era, secondo loro, la caratteristica di questo tipo di conflitti: la propensione dei soldati a passare da un partito all'altro a seconda delle promesse dei comandanti in capo e del variare del loro successo.Perarltro la vera svolta si colloca già nel terzo secolo: dopo la conquista dell'Italia, le guerre intraprese da Roma diventarono più lunghe e i loro teatri sempre più lontani dalla Penisola. Le loro caratteristiche cambiarono e anche i sentimenti nei loro confronti. I cittadini romani erano meno disposti a essere trattenuti per lungo tempo lontano dalle loro case, soprattutto quando la guerra non era lucrativa. Disertori e transfughi compaiono regolarmente, durante questi conflitti lunghi, duri, poveri di bottino. D'altro canto, a stare alle indicazioni degli autori antichi, non si tratta solo di cittadini romani, ma anche di alleati e di ausiliari. Lo studio complessivo del fenomeno - il primo di tal genere - costituisce una importante cartina di tornasole del funzionamento e della coesione dell'apparato militare romano repubblicano nel suo insieme.