Lorenzo Bartolini
Le Lettere
Edited by Bietoletti S., Caputo A. and Spalletti E.
Firenze, 2011; paperback, pp. 256, b/w ill., col. plates, cm 25x29.
ISBN: 88-6087-365-7
- EAN13: 9788860873651
Subject: Essays (Art or Architecture),Monographs (Sculpture and Decorative Arts),Sculpture
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance,1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Places: Tuscany
Extra: Neoclassicism
Languages:
Weight: 0.65 kg
CariPrato prosegue il programma di pubblicazioni volto ad indagare il complesso storico, artistico e culturale pratese e a valorizzarne le "eccellenze". Dopo il volume del 2009, dedicato al Duomo di Prato, quest'anno l'attenzione è rivolta al famoso scultore pratese Lorenzo Bartolini (nato a Savignano il 7 gennaio 1777 e morto nel 1850), ritenuto, con Antonio Canova, uno dei più grandi dell'Ottocento italiano. Il volume è stato presentato lunedì in un incontro a cui hanno partecipato la soprintendente del Polo Museale di Firenze, Cristina Acidini e Antonio Paolucci, attualmente direttore dei Musei Vaticani. La monografia, curata dai più accreditati studiosi dell'opera di Bartolini, aggiorna uno studio precedente di oltre sette decenni, nell'anno in cui ricorre il 160º anniversario della morte dell'artista. Illustra i suoi monumenti più rappresentativi, conservati all'estero e in Italia, e annovera i marmi collezionati da CariPrato, collocati nella sede di Palazzo degli Alberti e nella Galleria. Le opere esposte nella Galleria documentano i diversi periodi dell'attività dello scultore, iniziando dai ritratti dei napoleonidi. Comprendono una raffinata riedizione in scala ridotta della Fiducia in Dio, il suo capolavoro più noto, un accurato e perfetto busto di Paride, un ritratto giovanile del suo mecenate Anatolio Demidoff e un interessante modello per il monumento al Granduca Leopoldo II di Lorena. Nella raccolta della banca, riveste un profondo significato, anche "sentimentale", la tenerissima Ninfa dello Scorpione, che dà il proprio volto alla copertina del libro. Conclude la serie Il Timor materno il gruppo plastico lasciato da Bartolini incompiuto alla morte, che si profila, solenne, all'ingresso di CariPrato.