Da Ca' Pesaro a Morandi. Arte in Italia 1919-1945 dalle collezioni private
Linea d'Ombra Libri
Conegliano Veneto, Palazzo Sarcinelli, April 21 - June 30, 2002.
Edited by Goldin M.
Biografie a cura di Silvia Carrer e Silvia Zancanella.
Presentazione di Floriano Zambon.
Treviso, 2002; bound, pp. 232, b/w and col. ill., cm 24,5x29,5.
(Grandi Mostre).
series: Grandi Mostre
ISBN: 88-87582-52-1 - EAN13: 9788887582529
Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Painting
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
Places: Italy
Languages:
Weight: 1.52 kg
Ma con questa mostra entriamo dentro la più grande storia della pittura italiana del secolo appena concluso. Con un tratto fondamentale che è sempre stata una delle caratteristiche rilevanti del nostro procedere, il ricorso cioè al collezionismo privato. E in questa precisa circostanza questo aspetto diventa addirittura elemento fondante dell'esposizione: infatti, le oltre cento opere esposte provengono interamente dall'ambito del collezionismo, per dare il senso della strepitosa ricchezza che è custodita nelle raccolte italiane.
L'idea poi attorno a cui si è sviluppato il progetto scientifico, è di dare voce a quello che a me sembra l'ultimo periodo in cui la pittura italiana mostra di avere una sua unità di fondo, prima della diaspora che si apre con il secondo dopoguerra e soprattutto con gli anni cinquanta.
Unità che ancora, tuttavia, ci indica i segni perduranti di una "regionalizzazione" che era stata tratto distintivo del secondo Ottocento. Ecco perché, dunque, la scelta di procedere dall'ultimo momento di vero splendore del gruppo veneziano di Ca' Pesaro, con le presenze alte di Gino Rossi, Casorati e Arturo Martini - unica eccezione riservata alla scultura - proprio come omaggio a colui che fu tra i primissimi espositori capesarini. E poi il periodo tra le due guerre è analizzato con i suoi protagonisti maggiori, sempre facendo ricorso a interi gruppi di opere, quindi non presenze sporadiche. E all'interno di questi gruppi di dipinti, l'intenzione di spiegare un percorso che sia così il più chiaro e disteso possibile per il visitatore. Ecco allora la sequenza dedicata a Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, compresi negli anni splendidi del loro procedere; quella sulle nature morte di Giorgio Morandi, poi il denso capitolo riser vato a de Pisis, e ancora Campigli, Sironi, Severini, Carrà, a segnare il senso di un panorama che pone la pittura italiana di quegli anni in una posizione che non è di chiusura, come spesso si è detto, ma invece di estrema apertura. Come avviene per il più significativo ambito toscano (Soffici e Rosai) e quello romano, rappresentato in un numero alto di autori e con opere tutte di sensibilissima qualità. C'è poi quell'ultima, toccante zona della mostra, rappresentata dai paesaggi "di guerra" dipinti da Morandi a Grizzana. Si chiude così l'esposizione, su questa nota di soffusa, intima spiritualità.