Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento.
Mandragora
Edited by De Luca S., De Marchi A. and Suppa F.
Firenze, 2024; paperback, pp. 184, ill.
ISBN: 88-7461-695-3
- EAN13: 9788874616954
Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Monographs (Painting and Drawing),Painting
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
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Weight: 1.21 kg
Tommaso di Cristofano, detto Masolino da Panicale, era nato nel 1383 a Panicale de' Renacci, nella campagna fuori San Giovanni Valdarno. I suoi inizi sono avvolti nel mistero: probabilmente collaborò con Lorenzo Ghiberti alle formelle della Porta Nord del Battistero di Firenze, forse viaggiò lontano dalla Toscana, dove tornò al seguito di Pippo Spano fra il 1425 e il 1427. Negli anni venti si trovò a collaborare con un conterraneo più giovane, Tommaso di ser Giovanni, detto Masaccio, negli affreschi della cappella Brancacci al Carmine, e insieme contribuirono a un rinnovamento profondo della pittura italiana. Poco prima aveva lavorato a Empoli. Il 2 novembre 1424 venne saldato per la pittura di una cappella della Compagnia della Croce nella chiesa degli Agostiniani, Santo Stefano. Del ciclo con le Storie della vera Croce purtroppo restano solo alcune sinopie e pochi frammenti. Probabilmente Masolino l'aveva dipinto in primavera, assieme ad altri affreschi nel transetto destro, mentre stava già lavorando alla Brancacci. Empoli a quel tempo cercò di attrarre i migliori artisti dalla vicina Firenze, prima i campioni del gotico internazionale, Lorenzo Monaco (nel 1404) e Gherardo Starnina (nel 1409), poi artisti promettenti come il giovane Donatello e Giovanni di Francesco Toscani, in San Martino a Pontorme, infine appunto Masolino, che qui lasciò un capolavoro solenne quale la Pietà del Battistero. Empoli è allora un osservatorio perfetto per raccontare la storia di Masolino, artista dalla delicatissima vena espressiva, implicato in questa tumultuosa fase di transizione mantenendo comunque un occhio verso il passato e un altro verso il futuro.