C'era due volte. Fondi fotografici e patrimonio artistico
Minerva Edizioni
Edited by Giudici C.
Argelato, 2004; paperback, pp. 136, 108 b/w ill., 35 col. ill., cm 21x30.
ISBN: 88-7381-100-0 - EAN13: 9788873811008
Subject: Collections,Painting,Photography
Period: No Period
Places: No Place
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Weight: 0.68 kg
Il 2003 ha visto l'acquisizione, da parte dell'archivio della Soprintendenza, di due importanti fondi fotografici bolognesi: quello prodotto in venti anni di attività da uno studio di fotografi d'arte (CNB, 1980-2001), ed il fondo di un fotografo professionista (Franco Ragazzi) a sua volta collezionista di strumenti e lastre fotografiche otto e novecenteschi, compresi nell'acquisizione.
L'operazione, finanziariamente supportata dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, ha consentito di condurre in archivio quasi 20.000 tra negativi e fotocolor di vari formati (dalle storiche, grandi ma fragili lastre in vetro fino all'attuale pellicola 35 mm), testimoni oculari di un secolo di rappresentazione della città artistica, ed insieme importante lascito della fotografia artigiana.
Il volume è curato da Corinna Giudici, responsabile dell'Archivio Fotografico della Soprintendenza. Jadranka Bentini, Soprintendente per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico, e Andrea Emiliani, Presidente dell'Accademia di Belle Arti, introducono il tema, confermando una decennale politica di ricognizione, recupero e valorizzazione svolta dalla Soprintendenza nei confronti della memoria fotografica d'arte, strumento principe dell'esercizio della tutela e della valorizzazione del patrimonio.
Rosa D'Amico, Giampiero Cammarota, Angelo Mazza (storici dell'arte delle Soprintendenze di Bologna e Modena) dimostrano i tanti, differenti percorsi che dalle fotografie portano alla scoperta, riscoperta, e tutela delle opere d'arte. Ma le fotografie sono anche studiate per ciò che dicono di sé: linguaggio, tecnica (ne sono esempio il saggio sull'immagine delle sculture ferraresi e quello sulla Fotografia Lanzoni, che documenta Bologna durante i restauri del primo Novecento), ed infine sono interessate da complesse operazioni conservative.
Nell'interesse di una crescente, pubblica fruibilità del patrimonio, il volume si conclude con l'indice del più vasto tra i fondi acquisiti.