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Luigi Ratini

Nicolodi

Trento, Palazzo Trentini, June 9 - July 2, 2003.
Arco, Palazzo dei Panni, July 5 - August 24, 2003.
Edited by G. Nicoletti.
Rovereto, 2003; paperback, pp. 111, ill., tavv., cm 21x27.
(Le Lame).

series: Le Lame

ISBN: 88-8447-077-3 - EAN13: 9788884470775

Subject: Essays (Art or Architecture),Monographs (Painting and Drawing)

Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period

Places: No Place

Languages:  italian text  

Weight: 0.27 kg


Luigi Ratini nasce l'8 maggio 1880 a Trento, nel povero quartiere della "Portela", in Via della Prepositura. Il padre, Costante Ratini, è tipografo torcoliere presso la tipo-litografia Zippel-Godermajer di Trento e un attivo componente della Mutuo Soccorso Artieri, mentre la madre, Anna Ducati, è casalinga. È quest'ultima che incoraggia il giovane Ratini ad intraprendere la via dell'arte. La madre del giovane artista, da un lato, comincia a lavorare di nascosto per poter far studiare il figlio a Monaco, dall'altro, cerca di dissuadere il marito dall'idea che l'arte equivalesse ad una vita di fame (costo da pagare in nome della "fama") e di stenti. Anna Ducati riesce nel suo intento al punto che è proprio il marito Costante a donare al figlio Luigi, appena dodicenne, la famosa Divina Commedia illustrata da Gustav Doré, che fa nascere nel giovane artista la passione per l'illustrazione dei classici. Da subito il piccolo Ratini si distingue per le sue abilità nel disegno. A Trento frequenta le Scuole Popolari, la Scuola Civica dal 1892 e la Professionale o Scuole Industriali (1894-97). In quest'ultima, ora Istituto Tecnico Industriale M. Buonarroti, si trovano le pagelle con l'indicazione del ramo prescelto, quello della "Sezione Lavorazione del marmo", frequentata dagli scultori Stefano Zuech, Luigi Dalleaste, dal roveretano Carlo Fait e da Remo Stringari. Qui ha dei validi insegnanti come i professori Martazza (che sarà docente anche dello scultore Ermete Bonapace) e De Gregori. Grazie ad alcuni aiuti esterni, giunti in particolar modo dal "munifico patriota Giovanni Pedrotti", Luigi può andare a Monaco, dove rimane per quattro semestri, dal 1899 al 1901, e frequenta i corsi privati dei pittori Johann C. Herterich e Karl von Marr. Prosegue quindi la sua formazione a Vienna (1901-02) col professor Christian Griepenkerl, lo stesso che nel 1908 avrà un violento diverbio con Egon Schiele. Assorbe i frutti delle due Secessioni (Monaco e Vienna) vivendo a stretto contatto con gli insegnamenti dei maestri Franz von Stuck (proprio negli stessi anni in cui anche Paul Klee e Vasilij Kandinskij lo frequentavano) e Gustav Klimt. Proprio il ricordo di un'opera di Klimt, la "Pallas Athene" (1898), permane nella "Medusa" o "Perseo", dei primi anni del Novecento, fino agli anni 1920-'21, quando Ratini compone, rispettivamente, la "Minerva", ora al Museo Civico di Riva del Garda, e i carboncini delle femme fatale ("Le Chien", "Le Chat", "Rhododendron", "Snaphalium Leontopodium", "Hygie", "L' Amphore"). A Roma (1904-'05) il pittore trentino si iscrive alla "Scuola libera con modello vivente", la stessa frequentata poco prima dall'amico Camillo Rasmo, diretta dal professor L. Rosso e annessa al Reale Istituto di Belle Arti. Già da studente riceve riconoscimenti e incarichi di rilievo, eseguendo ritratti per ricchi committenti privati e per istituti come la Biblioteca comunale di Trento (il ritratto ivi conservato del professor Giuseppe Turrini gli viene commissionato "a distanza", mentre era a Monaco, nel 1900, dove gli vengono spedite una foto e una pittura su un piatto di porcellana) e per la chiesa di Sardagna, dove dipinge la pala d'altare (1900), copia della Madonna con Bambino di Marcello Fogolino (Vicenza 1485 - Trento 1560).

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