Le navi antiche di Pisa. Guida all'esposizione
Pacini Editore
Edited by Camilli A.
Ospedaletto, 2022; paperback, pp. 76, ill., cm 22x22.
(Storia).
series: Storia
ISBN: 88-6995-961-9
- EAN13: 9788869959615
Subject: Essays on Ancient Times,Historical Essays
Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World
Places: Rome,Tuscany
Languages:
Weight: 0.28 kg
Un racconto lungo 1000 anni fatto di commerci e marinai, rotte e naufragi, navigazioni e vita di bordo e della storia della città di Pisa. 800 reperti esposti in 8 sezioni tematiche nel suggestivo contesto degli Arsenali Medicei. «Sono passati più di venti anni da quando, in seguito a uno scavo assistito per la realizzazione di una stazione ferroviaria, si scoprì uno dei più rilevanti contesti archeologici navali antichi. Una distesa di navi, resti organici, reperti, aggrovigliati in una complicata matassa che ha richiesto anni di scavi, restauri, studi e ricerche interdisciplinari per essere compresa. È indubbio merito dello scopritore, Stefano Bruni, l'aver compreso la rilevanza del contesto e di averne mostrato al mondo le peculiarità; partito poco dopo per meritati incarichi di docenza, subentrato al suo incarico, ho avuto in questo ventennio il privilegio di collaborare con decine di archeologi, restauratori, studiosi e tecnici delle discipline più disparate, alcuni dei quali si sono formati, altri sono letteralmente invecchiati sul cantiere, che hanno contribuito a ricostruire una affascinante storia più che millenaria di un tratto di fiume e di un paesaggio. Uno sforzo scientifico ma anche e soprattutto tecnologico: grazie alla inestimabile collaborazione con il Provveditorato alle Opere Pubbliche della Toscana, sul cantiere sono stati sperimentati sistemi di documentazione, messa in sicurezza dei materiali e immagazzinamento all'avanguardia; spazi dedicati alla schedatura hanno permesso tirocini e formazioni di centinaia di studenti, più di cinquanta tesi di laurea dedicate a vari aspetti dello scavo e del deposito, alla schedatura e alla acquisizione al patrimonio comune di reperti dal valore inestimabile...» (Andrea Camilli)