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La critica militante del primo ventennio

Ponte Sisto

Roma, 2019; paperback, pp. 460.

ISBN: 88-99290-71-7 - EAN13: 9788899290719

Languages:  italian text  

Weight: 1 kg


Questo numero triplo della rivista è dedicato alla critica militante, che milita per una causa culturale, morale e politica. Facevano così non solo gli illuministi ma anche chi combatteva l'illuminismo. Si parte dalla constatazione che nel Duemila sono diventati anacronistici l'avanguardia, tutte le trasgressioni intellettuali, ogni forma di pensiero complesso e il Novecento politicamente più avanzato. E non è al sicuro l'arte che tanto più profetizza il futuro quanto più complica i suoi effetti speciali. Osservando più da vicino nel presente si possono notare i sintomi netti della rinascita della critica militante che per sopravvivere congettura, ipotizza e scommette sugli scrittori che non si fermano alla superficie e così penetrano più a fondo nei testi più intricati e intriganti. La critica militante non è mai morta. L'antologia curata da Patrizi, Cedola e Serafini, coglie molti testi critici e ne fa omaggio al lettore. Esamina la critica militante del primo ventennio del secolo, non tutta, ma solo quella riservata alla letteratura. Questo volume a più mani vuole essere un omaggio a quel genere di critica che è fiorita sulle riviste e sui quotidiani di tutto il Novecento. Dai tempi della "Critica", da cui Benedetto Croce esercitava la dittatura di un gusto che non gradiva la letteratura contemporanea, di "Hermes" (dove Giuseppe Antonio Borgese dette connotati diversi alla critica militante fondata sull'estetica crociana), della "Voce" (da dove Renato Serra modellò lo stile agli scrittori del nuovo secolo, dove De Robertis fece radiografica filologia sulla poesia moderna e dalla quale Giovanni Boine elargì lungimiranti plausi e botte), da "Lacerba" (da dove stroncava anche i marinettianiil futurista Papini), della "Ronda" (dove Gargiulo insegnava l'italiano illustre a narratori e poeti connazionali), del "Baretti" di Gobetti, di "Solaria" (Solmi, Debenedetti, Ferrata), di "Novecento" (Bontempelli), di "Letteratura" (Contini e Bo). La carrellata prosegue con i critici militanti dei quotidiani e delle riviste della seconda metà del Novecento, che sono quelle che io sono andato leggendo fresche di stampa o in più casi collaborando: "Il Politecnico" di Vittorini, il "Verri" di Anceschi, Barilli, Sanguineti e Guglielmi, "Tempo presente" di Silone e Chiaromonte, il "Caffè" di Vicari, Manganelli e Ceronetti, "Il Ponte" di Calamandrei, "Rinascita" (Spinella), "Mondo Nuovo" di Foà, "Angelus Novus" (Cacciari), "Malebolge" (Spatola), "Mondo operaio", "Il Contemporaneo", "Quindici", "Il Cavallo di Troia" e "Caffè Illustrato", che è del 2001.

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