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The Garden of Villa la Foce in Val d'Orcia

Sagep Editori

English Text.
Genova, 2019; stapled, pp. 32, col. ill., cm 20x14.
(Un Mare di Giardini).

series: Un Mare di Giardini

ISBN: 88-6373-661-8 - EAN13: 9788863736618

Subject: Urbanism

Places: Tuscany

Languages:  english text  

Weight: 0.07 kg


La villa, nata come osteria, fu acquistata dalla famiglia Origo nel 1924. La marchesa Iris Origo commissionò il giardino al noto paesaggista Cecil Pinsent con l'intento di conferire alla dimora un ruolo d'abitazione patrizia.
Il giardino, che si compone di tre settori distinti posti a diversi livelli, venne realizzato tra il 1924 e il 1939. La parte adiacente alla villa è sistemata su due livelli: quello inferiore, più semplice, è racchiuso tra alte siepi di alloro e decorato da piedistalli porta-limoni; quello superiore, è caratterizzato da doppie aiuole di bosso, che si compongono in un ottagono, al cui centro è ubicata una fontana in travertino. Sui due lati, che coincidono con l'edificio, è posto un pergolato di glicine sorretto da colonne in pietra, mentre in posizione diametralmente opposta è collocata una grotta vegetale con essenze miste d'alloro e leccio. Da questo primo settore si accede al giardino dei limoni (iniziato nel 1933). Questa parte si sviluppa in terrazzamenti trasversali verso la collina ribaltando il classico schema dei terrazzamenti digradanti lungo un asse di simmetria. La scala che conduce al vialetto di glicine prosegue fino ad un viale di cipressi che termina nel bosco. Il giardino di rose, composto da piccole aiuole con disegni geometrici, è delimitato da due bordure di cui una di lavanda e una di perenni. Nel 1938 venne realizzata l'ultima parte del giardino collegata a quello dei limoni tramite uno scenografico scalone in travertino. Sotto lo scalone, ornato da vasi, obelischi e da una balaustra pilastrata, si apre al centro una grotta, denominata grotta azzurra, all'interno della quale si trovano sette nicchie. Le aiuole convergono verso una vasca alle cui spalle è collocata una panchina, in travertino di Rapolano, ornata da una statua che rappresenta la Natura che porta sulle spalle i doni della terra.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci