La carta di Varese. Scritti dal 2009 al 2023
Schena Editore
Fasano, 2023; paperback, pp. 592, cm 14,5x21.
(I Libri del Premio Giovanni Testori. 5).
series: I Libri del Premio Giovanni Testori.
ISBN: 88-6806-311-5
- EAN13: 9788868063115
Period: 1960- Contemporary Period
Places: Lombardy
Languages:
Weight: 0 kg
Credo di non sbagliare definendo Arturo Bortoluzzi un benemerito dellavaresinità. Si occupa da ormai alcuni decenni dei problemi cittadini,sempre con forte passione, spirito critico, intento propositivo. Haanticipato i tempi sollevando il tema della vivibilità ambientale. Dunquesociale. Perciò culturale. Nel senso che o modifichi un modo di pensaresbagliato, e lo fai in fretta, o gli errori comportamentali si sommano, conun esito negativo difficile da ribaltare. Forse impossibile. Arturo ha sceltoper vocazione la prima linea. Poteva starsene in comode retrovie, dedicarsia occupazioni professionali e divagazioni hobbistiche. Ha fatto l’opposto,mettendo in discussione qualunque cosa gli sembrasse oggetto didoveroso dibattere. Soprattutto ha messo in discussione se stesso:archiviando ogni volta e in fretta quanto ottenuto, è andato avanti nellesue battaglie. Una dopo l’altra, senza tregua. Qualche volta ricevendoascolto, qualche altra no. Mai lasciandosi soddisfare dalla gratificazione inun caso, mai lasciandosi prendere dallo scoramento nel caso contrario. Lasua dote principale si chiama tenacia. La scorta una coerenza di stampoantico. Infine, last but not the least , s’affida a un disinteresse raro.Specialmente nel mondo politico, che Arturo frequenta fin dallagioventù e nel quale ha imparato quanto possa costare l’ingenuità.L’unico prezzo da lui pagato nell’avventura che lo vide – negli ormailontani anni Novanta – Assessore alla Cultura del Comune di Varese. Mipare felice l’idea di raccogliere in un volume la ricca testimonianza – informa d’articoli apparsi su Radio Missione Francescana online.it – d’unavita piena di curiosità, competenza, intuizioni. Non è un riscontroapologetico, ma una naturale constatazione. È bene lasciare memoriadell’adoperarsi a favore della comunità, specialmente se l’epoca ètravagliata, i problemi si moltiplicano, le speranze impallidiscono. Oggi –anno 2023, marchiato da pandemia, guerra, triboli economici – abbiamobisogno in primis d’energia morale e di spirito civico. Bortoluzzi ne è unafonte inesauribile, rinnovabile. Non so dove continui a trovare l’una el’altro, ma so che rende uno straordinario servizio, insegnandoci a nondismettere l’idea di miglioramento e progresso. Gliene sono grati icittadini, dovrebbero esserlo le istituzioni, da lui incessantementeincalzate. Avrebbe benissimo potuto appartenere alla piccola, agguerritaschiera di cronisti e opinionisti che nel tardo Ottocento costituì laredazione del quotidiano milanese “Il pungolo”, diretto da Leone Fortis,mitico difensore dei diritti di ciascuno, specialmente dei meno fortunati.Alla scuola di Fortis imparò il mestiere di giornalista Giovanni Bagaini,poi fondatore e direttore per quarant’anni della Cronaca Prealpina: ungalantuomo degno d’omaggio riconoscente. Senz’aver frequentato Fortise Bagaini, Arturo ne ha mutuato gl’insegnamenti. A sua insaputa, o forseno, risultando il volonteroso epigono di tanta disponibilità alle sorti d’unacomplessa realtà territoriale.
Chapeau .