La poesia. Lingua viva. Patrimonio immateriale e di comunità (Drugstore Museum: 7 ottobre-22 dicembre 2023)
Scienze e Lettere
Roma, 2023; paperback, pp. 270, ill.
ISBN: 88-6687-256-3
- EAN13: 9788866872566
Languages:
Weight: 0 kg
Con il progetto "La Poesia, lingua viva" la Soprintendenza Speciale di Roma affronta uno dei temi centrali delle politiche culturali contemporanee: quello della valorizzazione del patrimonio immateriale. Già prima della ratifica da parte della Repubblica Italiana (2020) della Convenzione di Faro (2005), l'impegno per la conoscenza e la tutela del patrimonio demoetnoantropologico e immateriale è stato sempre un interesse prioritario per il nostro Istituto, concretizzatosi, ad esempio, in importanti azioni amministrative, come nei casi dei vincoli al Caffè Greco e al ristorante Il Vero Alfredo, dove la sinergia di tutte le professionalità ha portato a significativi risultati. Anche il progetto che qui si presenta nasce a margine di una complessa attività istruttoria legata alla conoscenza e alla tutela di un luogo eccezionalmente rilevante per la storia culturale e sociale di Roma: la casa-baracca del poeta Valentino Zeichen, a Borghetto Flaminio, straordinaria fucina di poesia e, per decenni, affollatissimo salotto/crocevia per artisti, letterati, intellettuali, giornalisti, politici, uomini di cultura della Città Eterna. Un procedimento amministrativo che persegue il fine di tutelare questo luogo, valorizzandolo nei suoi aspetti materiali e immateriali come spazio reificato della poesia e della storia culturale urbana. Un procedimento certamente complesso e innovativo, che in questi mesi sta rappresentando una sfida e un impegno importante per gli uffici e i tecnici della nostra Soprintendenza. Da qui l'idea di lavorare anche su tutta l'arte della poesia da una prospettiva nuova: non più e non solo storico-letteraria, ma demoetnoantropologica e culturalista. Un lavoro che ha l'obiettivo di portare all'attenzione dei cittadini un'idea di poesia intesa come strumento di conoscenza, di benessere, di relazione e di rigenerazione umana e urbana, attraverso due mostre e un festival tematico che mirano ad attivare processi virtuosi di crescita culturale e buone pratiche nell'ambito di quelle che, con la stessa Convenzione di Faro, oggi chiamiamo le comunità di eredità: che poi saremmo noi tutti, nel nostro ruolo di attori e custodi di quello straordinario patrimonio di saperi, usi, costumi, credenze e sentimenti che non è sempre palpabile, ma che vive e si tramanda di generazione in generazione grazie al nostro essere umani, e nel quale rientra a pieno titolo anche la Poesia.