Pittore Imperiale. Pietro Benvenuti alla Corte di Napoleone e dei Lorena
Sillabe
Firenze, Galleria d'arte moderna, March 10 - June 21, 2009.
Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti, March 10 - June 21, 2009.
Edited by L. Fornasari and Sisi C.
Livorno, 2009; paperback, pp. 224, b/w and col. ill., tavv., cm 24x27.
ISBN: 88-8347-484-8
- EAN13: 9788883474842
Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Graphic Arts (Prints, Drawings, Engravings, Miniatures),Monographs (Painting and Drawing),Painting
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance,1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Places: Tuscany
Extra: Neoclassicism
Languages:
Weight: 1.22 kg
Pietro Benvenuti (Arezzo 1769-Firenze 1844) è il massimo protagonista dell'arte toscana negli anni che segnano il passaggio dal neoclassicismo al romanticismo. Allievo dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze, completa la formazione a Roma dove dipinge i primi importanti saggi: la Giuditta per il Duomo di Arezzo e il Martirio del beato Signoretto Alliata per quello di Pisa. Il catalogo illustra dunque la storia artistica di Benvenuti, ne espone le opere più significative e le mette a confronto con quelle dei suoi primi maestri e degli artisti italiani e stranieri (da Giani a Sabatelli a Thorvaldsen) incontrati a Roma nella eccentrica e sperimentale Accademia dei Pensieri. Una sezione della mostra è dedicata all'esposizione dei dipinti degli anni napoleonici (in particolare ritratti e temi mitologici). Fondamentale il grande quadro di Pirro, presentato per la prima volta al pubblico dopo un lungo e complesso restauro che ne ha rivelato le componenti stilistiche ricavate dallo studio di David e di Canova. L'itinerario della mostra include anche i dipinti degli anni della Restaurazione, di genere per lo più storico-letterario con inflessioni di gusto troubadour. Il particolare interesse di queste opere emerge dal confronto con alcuni dipinti, di esplicita adesione romantica, dei contemporanei Luigi Sabatelli e Giuseppe Bezzuoli. Sono la prova che Benvenuti, maestro classicista, seppe condividere le istanze di veridicità avanzate dalla successiva generazione dei "moderni".