L'arte contesa nell'età di Napoleone, Pio VII e Canova.
Silvana Editoriale
Cesena, BIBLIOTECA MALATESTIANA, March 14 - July 26, 2009.
Edited by R. Balzani.
Cinisello Balsamo, 2009; paperback, pp. 304, b/w and col. ill., cm 23x28.
(Cataloghi di Mostre).
series: Cataloghi di Mostre
ISBN: 88-366-1347-0
- EAN13: 9788836613472
Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Historical Essays,Painting
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance,1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Places: Europe
Languages:
Weight: 1.579 kg
A caratterizzare l'età rivoluzionaria e napoleonica in Italia fu il grande esodo di opere d'arte verso la Francia. Ma, accanto alle spoliazioni maggiori, la soppressione dei conventi e la secolarizzazione delle chiese resero disponibili quote ingenti di patrimonio, che finirono sul mercato o cominciarono a "viaggiare" per pinacoteche, musei, collezioni. I contesti originari, che avevano fino ad allora conservato in loco i propri beni culturali, furono cancellati o alterati, mettendo in discussione l'idea stessa dell'Italia-museo, cara alla sensibilità del XVIII secolo e alla pratica sociale del Grand Tour. Eppure, proprio gli spostamenti, le sottrazioni, le nuove collocazioni e le nuove destinazioni d'uso favorirono una percezione più matura del patrimonio culturale, che si tradusse - soprattutto nello Stato pontificio -in una normativa di tutela d'avanguardia, d'indiscusso rilievo europeo. Un generale, Napoleone Bonaparte, un papa, Pio VII Chiaramonti, e un artista geniale, Antonio Canova, furono i principali protagonisti di questa vicenda: ma, accanto a loro, una schiera di intellettuali, di eruditi, di critici - da Quatremère di Quincy a Fea - cooperò, spesso in modo involontario, al consolidamento di un nuovo statuto del patrimonio culturale, che alla gloriosa tradizione italiana avrebbe aggiunto quel senso di identità e di appartenenza collettiva che il poderoso vento della nazione aveva diffuso nel continente.