Luigi Crespi ritrattista nell'età di Papa Lambertini
Silvana Editoriale
Bologna, Museo Davia Bargellini, September 15 - December 3, 2017.
Edited by D'Apuzzo M. G. and Graziani I.
Cinisello Balsamo, 2017; paperback, pp. 144, 80 col. ill., cm 16,5x24.
(Arte).
series: Arte
ISBN: 88-366-3792-2
- EAN13: 9788836637928
Subject: Essays (Art or Architecture),Monographs (Painting and Drawing),Painting
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance,1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
Languages:
Weight: 0.47 kg
Noto soprattutto per essere stato l'autore del terzo tomo della "Felsina pittrice" (1769), il bolognese Luigi Crespi (1708-1779), figlio del grande Giuseppe Maria, unisce alla carriera di storiografo quella di pittore. Nell'età di Prospero Lambertini, vescovo di Bologna dal 1731 e in seguito papa con il titolo di Benedetto XIV (1740-1758), Crespi junior diviene in città ritrattista di grido, riuscendo a interpretare le esigenze di una committenza aristocratica che desidera presentarsi esibendo i modi disinvolti ed eleganti della 'civiltà della conversazione'. Protagonisti delle sue tele sono dunque dame e cavalieri, briosi e spigliati, dipinti in "ottimo gusto", in un "bello stile oltremontano" (Zanotti), che viene ulteriormente messo a punto dal pittore a seguito di un soggiorno nell'Europa cosmopolita delle corti di Vienna e Dresda, compiuto nel 1752. Ma il "particolare dono di ritrarre le fisionomie" (Oretti), riconosciutogli dalla critica coeva, lo conduce anche a dare voce ai valori della più sana borghesia, votata al lavoro, produttiva e ingegnosa, individuata nella pastorale di Lambertini come parte essenziale del proprio progetto di riforma.