Tintoretto
Skira
Roma, Squderie del Quirinale, February 24 - June 10, 2012.
Edited by V. Sgarbi, Morello G. and Villa G.
Milano, 2012; bound, pp. 300, 150 b/w and col. ill., 150 b/w and col. plates, cm 24x28.
(Arte Antica. Cataloghi).
series: Arte Antica. Cataloghi
ISBN: 88-572-1355-2
- EAN13: 9788857213552
Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Monographs (Painting and Drawing),Painting
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Languages:
Weight: 1.738 kg
"Tintoretto fu il pittore più chiacchierato del suo tempo. La sua maniera sperimentale di dipingere, la sua prestezza e prolificità, il suo carattere aggressivo e competitivo suscitarono fra i contemporanei reazioni vivaci, la cui eco è giunta fino a noi, grazie alle loro lettere, ai trattati e alle biografie scritte su di lui. Pietro Aretino arrivò a rimproverargli la sua 'tristizia e pazzia'. Ma questo maestro 'arrischiato' e spericolato, questo genio ghiribizzoso e anticonformista, 'il più terribile cervello che abbia avuto mai la pittura', fu anche un uomo straordinariamente reticente. Al fiorentino Raffaello Borghini che lo interrogò intorno al 1582, in vista della stesura della sua vita nel Riposo, tacque più di quanto svelò, e ciò che disse non era forse neppure vero. Però resta fondamentale, per capire come lui vedeva se stesso e come voleva essere ricordato. E cioè come un pittore dedito unicamente alla sua professione, che da solo, con lo studio accanito e la forza della volontà, si era conquistato la gloria. Quanti lo avevano conosciuto vollero però ricordarlo anche come un uomo libero - capace di rifiutare l'onorificenza di cavaliere dal re di Francia Enrico III, pur di non doversi inginocchiare davanti a lui, e di negare la figlia alle corti dei principi per il piacere di tenerla con sé." (Melania G. Mazzucco)