Arcimboldo 1526-1593. [English Ed.]
Skira
Paris, Museée du Luxembourg, September 15, 2007 - January 13, 2008.
Vienna, Kunsthistorisches Museum, February 11 - June 1, 2008.
English Text.
Milano, 2007; hardback, pp. 320, col. ill., col. plates, cm 25x29.
Other editions available: Edizione Italiana (ISBN: 88-6130-380-3).
French Edition (ISBN: 88-6130-382-X).
ISBN: 88-6130-379-X
- EAN13: 9788861303799
Subject: Graphic Arts (Prints, Drawings, Engravings, Miniatures),Monographs (Painting and Drawing)
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Places: Europe
Languages:
Weight: 2.04 kg
Conosciutissimo per le teste anamorfiche che compone con piante, frutta, animali e altri elementi, Giuseppe Arcimboldo (1526/27-1593) rimane, paradossalmente, un personaggio avvolto nel mistero. Nato nel 1527 (1526?), di nobile famiglia milanese, Arcimboldo è citato come pittore per la prima volta nel 1549, in occasione della realizzazione dei cartoni per le vetrate del Duomo di Milano. Poco dopo esegue degli stemmi su commissione di Ferdinando di Boemia, il futuro imperatore Ferdinando I il quale, soddisfatto, lo convoca a Praga come ritrattista di corte. Il pittore è già famoso quando vi giunge nel 1562. Per tutti i 25 anni passati al servizio della corte imperiale degli Asburgo, Arcimboldo è onorato e stimato. A margine dell'attività di ritrattista della famiglia imperiale (oggi misconosciuta a causa delle difficoltà di identificazione e di attribuzione di tali quadri di fattura classica), realizza diverse serie che mandano in visibilio i contemporanei e ne suscitano il rispetto: le Quattro Stagioni, i Quattro Elementi e i mestieri. E' un eclettico, dotato di infiniti talenti: disegna costumi e scenografie per le innumerevoli cerimonie e le feste di cui è infarcita la vita di corte, tanto a Vienna che a Praga; inventa giochi d'acqua; è consigliere artistico e illustratore di testi sulla fauna e sulla flora per conto di grandi scienziati.
Adulato in vita, Arcimboldo cade nell'oblio dopo la morte nel 1593. Le sue opere originali e stravaganti delle quali sono giunti fino a noi solo pochi originali, certamente non sono capite come dovrebbero. Riscoperte all'inizio del XX secolo dai surrealisti che considerano questo creatore di "bizzarrie plastiche" uno dei precursori dell'arte moderna, sono ritornate in auge da una ventina d'anni a questa parte.