«Sono nata partigiana». Parola di Amalia Geminiani
Società Editrice Il Ponte Vecchio
Edited by Grementieri C. and Spazzoli S.
Cesena, 2024; paperback, pp. 184, ill., cm 14x21.
(Vicus. Testi e Documenti di Storia Locale).
series: Vicus. Testi e Documenti di Storia Locale
EAN13: 9791259783011
Subject: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,Historical Essays,Societies and Customs
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
Places: Emilia Romagna,Italy
Languages:
Weight: 0 kg
«"Sono nata partigiana", dedicato a una donna, nasce dall'impegno e dalla passione di due donne, e confluisce nella meravigliosa corrente di memorie e studi dedicati alle partigiane romagnole. Amalia Geminiani, la protagonista del presente volume, è originaria del Ravennate. In particolare di Alfonsine, terra assai fertile per la lotta antifascista e per il ruolo in essa avuto dalle donne. Poi si è trasferita nel Forlivese, altra terra assai propizia per la Resistenza al fascismo e le lotte femminili, dove ha incontrato Carla Grementieri, col particolare viatico di un libro sulla partigiana Iris Versari alla quale Grementieri stava lavorando, e più oltre Sabina Spazzoli che, cogliendo il notevole interesse della vita di Amalia e pure il suo talento espressivo, le ha dedicato un'opera teatrale qui riportata. Questo libro, che propone testimonianze di Grementieri e Spazzoli sul loro incontro con Amalia, raccoglie soprattutto scritti e ricordi di Amalia, nonché testi, anche assai brevi, su di lei, messi assieme dalle assidue cure di Grementieri. Ne scaturisce un palpitante mosaico che mostra la vita di una donna, «nata partigiana», parole sue, e sempre rimasta tale ormai alla soglia dei cento anni. Molti sono i temi di una vita così lungamente e intensamente vissuta a partire dal rigore antifascista, fino all'amore per lo studio - purtroppo interrotto per necessità - e al desiderio sempre coltivato per i libri e la lettura, alla passione per il cinema che ha segnato molte generazioni del Novecento» (dalla Presentazione di Gianfranco Miro Gori)