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Il Grand Tour e le Origini del 3D. Viaggio nella Fotografia dell'Ottocento

Palombi Editori

Stra, Museo Nazionale di Villa Pisani, 16 aprile - 1 novembre 2016.
Roma, 2016; br., pp. 210, ill., cm 24x22.

ISBN: 88-6060-716-7 - EAN13: 9788860607164

Soggetto: Fotografia

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.7 kg


Non è la solita mostra. E' un duplice viaggio: nel tempo, perchè ha luogo più di cento anni fa, tra il 1860 e il 1920. E nello spazio, attraverso l'Europa e il Mediterraneo, dai fiordi norvegesi alle piramidi dell'Antico Egitto, alla scoperta di un mondo che non esiste più, dove Istanbul si chiamava Costantinopoli e a Roma si poteva assistere alle esecuzioni capitali con ghigliottina. Ed è un viaggio straordinario, in 3D: tecnica oggi diffusa al cinema e in televisione, ma inventata nella seconda metà dell'800. Allora si chiamavano stereoscopie, ma l'effetto era lo stesso: "entrare" nelle immagini, quasi a toccare con mano cose e persone, sentendosi dentro a quel luogo, in quel preciso momento.
Il Museo Nazionale di Villa Pisani presente una esposizione dedicata al Grand Tour, quel favoloso, ormai mitologico, viaggio che i nostri avi intraprendevano, rintracciando la memoria visibile dell'eredità culturale che corrispondeva alla loro stessa identità. Infatti, partendo da tutte le nazioni d'Europa, dalle grandi capitali, da Londra come da San Pietroburgo, i viaggiatori, nuovi pellegrini della storia e dell'arte, scendevano a ritrovare sè stessi nell'antico "Giardino dell'Impero", la splendida accogliente Italia, da Venezia a Firenze, da Pisa a Roma, da Napoli a Palermo. Il Grand Tour conosceva e conservava altri luoghi monumentali della civiltà anche oltre il mare, in altre spiagge e città, come in Egitto all'ombra delle piramidi o in Palestina nelle memorie sante del Cristianesimo, fino a Istanbul già Costantinopoli, oppure in Grecia come in Spagna, per ritrovarsi poi nella città ancor oggi più visitata al mondo: Parigi.
Uno dei souvenir più ricercati quali memorie tangibili della grande esperienza del Grand Tour era costituito da fotografie, realizzate solitamente dai maggiori fotografi europei della seconda metà dell'Ottocento e dei primi due decenni del Novecento, quando possedere una macchina fotografica era un privilegio di pochi. In particolare, grande successo avevano presso i viaggiatori le fotografie stereoscopiche, una tecnica fotografica che trasmette un'illusione di tridimensionalità, analoga a quella generata dalla visione binoculare del sistema visivo umano, che può essere considerata la prima versione del 3D, in cui la doppia immagine, quasi gemellare, dei luoghi, dei monumenti e delle opere d'arte visitate, ottenuta con un apparecchio fotografico a due obbiettivi che riprendevano simultaneamente, consentiva, utilizzando un particolare visore a due lenti, un'unica visione tridimensionale di ogni immagine. Ciò generava nell'osservatore meraviglia e sorpresa per l'effetto tridimensionale della scena, mettendolo in una relazione del tutto personale e individuale con il soggetto della fotografia.
Tutto ciò diede vita ad un vero e proprio collezionismo di fotografie stereoscopiche, illustranti ogni angolo del mondo, dando lustro a molti fotografi e successo commerciale a numerose ditte editrici, tanto che una di queste, la Underwood & Underwood, arrivò a pubblicare ben 80.000.000 di queste fotografie, incollate su rigidi cartoncini che, sul retro, recavano anche la spiegazione di quanto l'immagine mostrava.
La mostra Il Grand Tour e le origini del 3D. Viaggio nella fotografia dell'800 presenta una ricca collezione di queste fotografie stereoscopiche che documentano gli itinerari del Gran Tour e i suoi luoghi più celebri e visitati che, poi, sono gli stessi del contemporaneo turismo mondiale e un video in 3D spettacolare, realizzato con le stereoscopie originali, che catapulterà il visitatore "dentro" al Vecchio Continente di oltre cento anni fa. Le fotografie stereoscopiche presentate in mostra ripercorrono infatti tutti gli itinerari principali dell'Ottocento e del Novecento e ne toccano tutte le tappe, offrendo al pubblico di oggi la rara possibilità di rivedere come dal vero, in 3D, le immagini di quel meraviglioso viaggio.
300 fotografie originali, firmate dai più famosi fotografi dell'Ottocento e prodotte dalle maggiori ditte editrici fotografiche, fanno di questa mostra un evento d'eccezione e un'occasione da non perdere, poiché costituiscono la possibilità di ritrovare le particolari emozioni inaspettate di quella particolare visione in 3D, che è della fotografia stereoscopica e che è, in realtà, la nostra naturale visione del mondo.
La mostra presenta anche alcune attrezzature originali: macchine fotografiche stereoscopiche e visori stereoscopici, dalle versioni pieghevoli "da viaggio", a quelle "da tavolo" fino agli apparecchi più prestigiosi, "da terra", che i più fortunati potevano esibire nelle loro abitazioni.
Il cortometraggio innovativo e spettacolare in 3D fonde la nostra memoria storica con le nuove tecnologie e la tridimensionalità. Realizzato utilizzando le stereoscopie originali esposte in mostra e arricchito da animazioni 3D, effetti speciali, personaggi di centocinquanta anni fa che prenderanno vita e racconteranno il loro "diario di viaggio" e una colonna sonora originale, il cortometraggio condurrà il visitatore in un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso l'Europa, il Nord Africa e il Medio Oriente. Il visitatore, dotato di occhialini 3D, si ritroverà a muoversi letteralmente "dentro" luoghi e città dell'Ottocento: i fiordi norvegesi, Oslo, Copenhagen, San Pietroburgo, Praga, Francoforte, Colonia, Anversa, Vienna, Innsbruck, Zurigo, Berna, Ginevra, Londra, Oxford, York, Parigi, Marsiglia, Nizza, Granada, Toledo, Siviglia, Cordoba, Algeri, Tunisi, Malta, Atene, Istanbul, Baalbek in Libano, Gerusalemme, Il Cairo e le zone dei templi e dei tesori dell'antico Egitto. E in Italia Venezia, Padova, Verona, Milano, Torino, Genova, Parma, Piacenza, Bologna, Ravenna, Carrara, Pisa, Siena, Firenze, Roma, Tivoli, Napoli, Pozzuoli, Capri, Amalfi, Positano, Pompei, Messina, Palermo e Agrigento.
La mostra è curata dal Prof. Alberto Manodori Sagredo ed è organizzata da Munus e dalla Direzione del Polo Museale del Veneto in collaborazione con il Museo del Precinema - Collezione Minici Zotti e con Link Campus University - Roma.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci